Dopo il ritiro delle truppe statunitensi, i talebani sono ora alle porte del potere. Si tratta di una catastrofe per le donne afghane che si trovano di fronte alla legge islamica nella sua interpretazione la più dura.
I motivi dell’occupazione e del ritiro
L’occupazione americano dell’Afghanistan è il più lungo intervento statunitense all’estero, lanciato all’indomani degli attacchi dell’11 Settembre 2001 per impedire Al-Qaeda di pianificare ulteriori attacchi dal suo nascondiglio afghano.
Vent’anni dopo, questa guerra si conclude con un triste record, la morte di migliaia di civili, più di 3500 soldati americani e afghani morti, dei feriti e mutuati a vita. Realistico, l’amministrazione Bidden considera questa guerra dall’altra parte del mondo d'invicabile quanto tante emergenze la stanno prendendo nel suo paese e altrove. Il presidente sostiene che intervenendo in Afghanistan, gli Stati Uniti non miravano a ricostruire la nazione afghana e che appartiene ai afghani e solo a loro decidere il loro futuro e come vogliono gestire il loro paese.
Qualunque cosa Joe Biden possa dire, questo ritiro è veramente un abbandono sopratutto delle donne Afghane.
Un crudele abbandono delle donne
Per quelle donne afghane che l’America si è vantata di avere contribuito a liberare aprendo a loro la prospettiva dell’uguaglianza, il ritorno dei talebani sarebbe un gigantesco passo indietro. Durante il loro governo di 1996 fino al’intervento dell’America, i talebani imposero la più dura interpretazione della legge islamica e la totale sottomissione alle ragazze e alle donne afghane, punendo severamente i ribelli. Educazione era vietato loro sopra otto anni e anche il lavoro retribuito.
Durante questi 20 anni di occupazione, il loro status è cambiato tanto ma non senza difficoltà. Hanno raggiunto la scuola e l’università, sono entrate in settori del mondo del lavoro anche all’interno delle forze dell’ordine. Quindi, questo ritiro dell’America è crudele per queste donne. Per loro la guerra non è finita.